Yoga è ciò che mi permette di vedere le cose da punti di vista differenti: grazie a una torsione o a un asana capovolto, ad esempio, educo la mia mente a cogliere differenze e sfumature nella vita di tutti i giorni, adattandomi più facilmente alle situazioni. La pratica è come la mano di un vasaio che modella il corpo e la mente rendendoli più flessibili, duttili e disponibili.
Yoga è accoglienza di ciò che sono e di ciò che c’è, qui ed ora.
Qui ed ora.
È la chiarezza mentale dopo la meditazione, fiducia nel cuore dopo un saluto al sole, stabilità nel corpo dopo l’asana del Guerriero, intuizione e femminilità dopo una pratica dedicata all’acqua e alla luna.
È la possibilità di scoprire i miei limiti, la resistenza di un anca durante un Trikonasana (posizione del triangolo) o resistenza della mente che si “ribella” a un certo pranayama (tecnica di respirazione). Se non mi scoraggio e continuo a praticare quel semplice ma efficace esercizio, vedo questi limiti, rinuncio a superarli e li comprendo, trasformandoli in punti di forza. A volte, si dissolvono, altre no ma non vengono più vissuti come “problemi”.
Per questo Yoga è anche guarigione. Una guarigione profonda capace di sanare le ferite dell’anima.
Yoga è Ahimsa, non violenza, in primis nei nostri stessi confronti.
È rispetto del proprio corpo e del proprio stato emotivo.
È un cammino spirituale in cui l’ascesa spirituale non è la meta, ma una conseguenza della pratica costante.
È conoscenza di se stessi e la beatitudine di quando ci sentiamo un tutt’uno con il corpo la mente e il respiro, distaccati, anche solo per qualche istante, da tutto ciò che stiamo vivendo all’esterno.
Yoga è presenza, gioia di esserci e gioia di vivere.
La pratica che propongo è frutto di questo mio amore per lo Yoga e per la vita e riunisce diversi stili e tecniche apprese in anni di formazione ed esperienza personale.